Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
"Finch' è c'è guerra c'è speranza" del 1974 è la realizzazione di un progetto cui Sordi pensava fin dalla fine degli anni '60.
Dal punto di vista registico il film ha qualche momento non felice, ma Sordi rimedia sempre con la bravura d' attore. Taglio poco comico e molto drammatico per un film che fa pensare: le guerre non le fanno solo i trafficanti d' armi, ma in qualche modo ne siamo tutti responsabili, anche se spesso indirettamente e inconsciamente. Amarissimo e assolutamente non consolatorio il finale. A Sordi va dato atto diaver saputo spesso affrontare, come in questa pellicola, temi e personaggi negativi, scomodi: molti attori/autori oggi difficilmente avrebbero il suo stesso coraggio e la sua determinazione a voler comporre con tutti i suoi film la "Storia di un italiano"
Ottima, come al solito, memorabile la marcetta di Piero Piccioni poi riutilizzata per la sigla di "Storia di un Italiano" e che era solita accompagnare le apparizioni pubbliche di Sordi.
Bravo e comunque efficace.
Molto adatta al ruolo.
Sempre grande, il monologo che recita alla fine dei film di fronte alla sua accusatoria famiglia strappa l' applauso.
Come sempre Sordi primeggia come attore piuttosto che come regista, la direzione del film è quindi funzionale alla storia e al personaggio rappresentati.
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