Regia di Nino Pagot, Toni Pagot vedi scheda film
Inevitabilmente influenzato dall'animazione della Disney (che all'epoca vantava pressoché il monopolio sui cartoni animati), I fratelli Dinamite risente soprattutto delle Silly Symphonies, in particolare nell'anarchica prima parte, dove, però, dal punto di vista narrativo, si avverte anche la tradizione italiana, in particolare di uno dei nostri eroi nazionali, come Pinocchio. Dopo un'oretta, in particolare dopo l'episodio infernale, la vicenda batte in testa e sembra non sapere più dove andare a sbattere la testa e ci si accorge del tempo passato tra quando il film fu iniziato (nel 1942) e quando fu portato a compimento (1949), un periodo che aveva visto il passaggio della guerra e nel quale si era passati dall'autarchia mussoliniana al colonialismo americano. Restano ancora invenzioni surreali, come un concerto sinfonico distrutto dai tre fratelli Dinamite nello stile dei tre Fratelli Marx, dove un contrabbasso capriccioso viene sonoramente sculacciato.
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