Regia di Edmund Goulding vedi scheda film
VOTO 7+ ESISTENZIALE Film anomalo e per i temi trattati molto anticipatore (pre new-age). Anomalo per i personaggi, tutti complessi, tutti vivi a volte anche retorico e buonista ma sempre con un'umanità sorprendente. Goulding li muove li esamina e ne mette alla prova qualità, passioni, paure, li fa vivere trattando temi "alti" sul perchè e come vivere, dando delle risposte magari fretttolose e banali (la svolta del gurù non mi è piaciuta) ma è nel farsi certe domande che sta il grande pregio di questa pellicola. Un'opera sentita e onesta a differenza di tante altre produzioni hollywoodiane (vabbè ci sono le solite derive alto borghesi ma sono soportabili) recitata alla grande forse con un Powell un po' troppo imbalsamato, ma con una Tierney sempre bella e brava (esagera con il broncio però quando scende le scale con quell'abito nero mi ha fatto mancare il respiro), Marshall geniale nell'interpretazione di Maugham (prima o poi devo recuperare il romanzo da cui è tratto questo film) e lo zio un grande la sua morte è fenomenale. La critica alla borghesia è aspra (come in Grand Hotel) ed il destino e l'incomunicabilità la fanno da padrona lasciando lo spazio per un'idealizzazione su di un mondo più umano e più giusto. Perfetti i titoli iniziali: il mare in tempesta!
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