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Tuta blu

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tuta blu

di claudio1959
8 stelle

Film assolutamente da stravedere MAGNIFICO !!!!!

locandina

Tuta blu (1978): locandina

Harvey Keitel, Richard Pryor

Tuta blu (1978): Harvey Keitel, Richard Pryor

Richard Pryor, Yaphet Kotto, Harvey Keitel

Tuta blu (1978): Richard Pryor, Yaphet Kotto, Harvey Keitel

Tuta blu - Blue collar e’ il debutto alla regia del grande sceneggiatore Paul Schrader nel 1978, film già indicativo dei temi del suo cinema, nel 1978 girerà poi il bellissimo film purtroppo scomparso “Hard core” e nel 1980 “ American gigolo” due film iconici sul finire degli anni settanta. Schrader si rifà ai maestri Robert Rossen, Alan J.Pakula, Sidney Pollack, Robert Altman, tutti autori che hanno caratterizzato il cinema americano ed influenzato il nostro regista. Dopo aver realizzato le sceneggiature di “Taxi driver” per Martin Scorsese e “Complesso di colpa” per Brian De Palma, Paul Schrader si cimenta alla regia e sceglie una storia che parla della “working class” i cosiddetti colletti blu. Zeke(Richard Pryor), Smokey(Yaphet Kotto), Jerry(Harvey Keitel), sono tre colleghi amici sfruttati dai padroni e dai sindacati. Decidono di assaltare la sede del sindacato, per rapinare la cassaforte, dove trovano solo 600 dollari, però rubano anche un’agenda che descrive giri di denaro ad usura tra i dirigenti sindacali ed i malavitosi di Detroit. Il ricatto che ne consegue sfocerà nel dramma irreversibile e le loro amicizie saranno distrutte dagli eventi consequenziali. Principalmente il film è una commedia amara con commistioni nel genere giallo thriller, cospirazionista ed esistenziale. Paul Schrader usa la mdp, con intensi movimenti di macchina, gli uomini al lavoro sono ripresi in primo piano, nel loro ripetitivo, incessante lavoro. Sono condizioni alienanti rese alla perfezione e la fatica del lavoro si riflette sulla vita dei tre protagonisti. Sono tre persone che si arrangiano, per poter mandare avanti con dignità le loro famiglie, la rapina che compiono non ha valore politico, ma viene effettuata per necessità economiche,per sopravvivere  in una società razzista che discrimina i poveri dai ricchi, quindi il riscatto sociale non avviene attraverso il cambiamento morale ma dalla ricerca spasmodica del denaro, l’unico che fa la differenza. Alcune scene sono azzeccate e significative, la rapina ha toni grotteschi, invece la morte di Smokey molto crudele, ucciso sul posto di lavoro, che sembra un incidente. Il film termina con il lungo inseguimento notturno dove Jerry braccato dai sicari tenta di scappare nel tunnel che collega Detroit con il Canada, si salva, ma sarà costretto a denunciare all’FBI il crimine commesso, per essere tutelato insieme alla sua famiglia. Il significato del film è che il sistema di potere semina contrasti tra i lavoratori e li sfrutta perché sono deboli ed hanno impellenti necessità economiche e quindi sono facilmente manipolabili e ripeto controllabili in modo subdolo e subliminale dai dirigenti preposti dal sistema. Si ritaglia una bella parte Lucy Saroyan, che interpreta in modo realista la moglie di Jerry, una casalinga quieta voto 7.5

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