Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Grottesco è l'aggettivo adatto, sebbene il film sia più che realistico; ma grottesca era l'Italia di quegli anni, grottesco il fascismo come ignobile legge del più forte e presuntuoso, grottesco è il risultato dell'attentato tanto preparato da Tunin e così malamente mandato a monte. Storia di un debole coraggioso, di alti principi, di ideali veri, di altri tempi insomma. La Wertmuller si dilunga ogni tanto, due ore di pellicola per una vicenda che si svolge in poche ore sono eccessive; al di là di questo c'è un bel film che sa associare l'impegno alla commedia e all'ironia, da non dimenticare.
Tunin è povero e ignorante, ma sa riconoscere nel fascismo la causa delle miserie del suo paese. Decide di assassinare Mussolini e, in vista di un suo passaggio in città, prende posto in una casa di tolleranza e si allena a sparare. L'amore per una prostituta arriva però improvvisamente a sconvolgere i suoi piani: sarà catturato e torturato impietosamente.
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