Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Probabilmente sono di bocca buona, ma a me i primi film della Wertmüller sono piaciuti, da "Mimì metallurgico ferito nell'onore" a questo "Film d'amore e d'anarchia", da "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" (mitico l'epiteto di "bottana industriale" dato da Giannini alla Melato) fino a "Pasqualino Settebellezze". Ma al di là del valore del film (parlo di "Film d'amore e d'anarchia"), che ha alcuni momenti di stanca, e di un finale che per certi aspetti ricorda quello della "Grande guerra" (anche Tunìn se la fa addosso, al pari di Sordi e Gassman, ma poi muore da eroe, gridando "Viva l'anarchia!" in faccia ai Carabinieri e ai fascisti), la cosa migliore del film sono le interpretazioni degli attori. A parte la ben nota bravura di Giannini e della Melato, sorprende qui la strepitosa prestazione di Eros Pagni che, nella parte del gerarca toscano, fa faville, mettendo in mostra quel fondo di sbruffonaggine, volgarità, aggressività repressa, che furono propri del Fascismo (e che ancora oggi, sono sinonimo, in chi li esprime, di fascismo dell'animo). Memorabili i monologhi di Pagni, in particolare lo sproloquio pronunciato sul Campidoglio: "Che bella giornata s'è passato! S'è mangiato, s'è bevuto, s'è pisciato, s'è ruttato, s'è scopato, s'è cacato...". (11 settembre 2004)
Nei primi anni Trenta del Novecento, il contadino lombardo Tunìn al quale i Carabinieri hanno ucciso l'amico Michele, va a Roma con l'intento di vendicarsi uccidendo Mussolini. Nella capitale lo ospita una prostituta di idee anarchiche che ha ottenuto da un gerarca fascista alcune confidenze utili all'attentato. Nel bordello Tunin conosce la giovane prostituta napoletana Tripolina: i due si innamorano e la ragazza impedirà a Tunin di portare a termine il proprio disegno.
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