Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Lupin III e i fedelissimi pards decidono di rubare le perfette matrici attraverso le quali il conte di Cagliostro sbanca le economie mondiali, immettendo soldi falsi in quantità. Solo che il Nostro, inguaribile seduttore, trova ben altra "refurtiva" alla quale interessarsi: la principessa Clarissa. Ha fatto i conti senza Fujiko. E senza Zenigata. Ottima operazione di Mikado e Yamato Video, che rimettono a lucido questo (primo) lungometraggio di Hayao Miyazaki (La città incantata, Oscar 2002) resettando i dialoghi e ridoppiandoli con le voci originali del serial. Per chi (come noi) considera Gigen un gigante del pensiero, Goemon un maestro di vita e Fujiko uno schianto come neanche la sorella di Actarus, chiaro che siamo dalle parti del capolavoro. In verità il cartoon è naïf e un poco sconta gli anni sulle spalle, ma se si amano i personaggi e il tratto neanche tanto acerbo del grande Miyazaki, tutto diventa ancora godibilissimo e scattante. Il regista (anche sceneggiatore), che in realtà non gradiva molto il côté sbruffone-aristocratico del discendente di Arsenio, lo proletarizza cambiandogli la macchina: dalla Mercedes d'epoca dei manga di Monkey Punch a una sfavillante, strepitosa 500 gialla. Solo per questo il film vale il prezzo del biglietto.
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