Regia di Jun Kawagoe vedi scheda film
Film di Lupin anomalo, il più umano e meno realistico, che si denota non avere nulla a che fare con l'originale di Monkey Punch, in cui vengono messi in esame le vulnerabilità inesistenti del poker Lupin-Jigen-Goemon-Fujiko. Lupin da ladro si trasforma in buon samaritano, viene arrestato più volte da Zenigata che per la prima volta ha successo nella sua impresa, più e più volte, anche nei titoli di coda. Goemon da tagliatore di fulmini e montagne per la prima volta si fa colpire da una pistola e adirittura ha bisogno dell'aiuto di una donna, cosa impensabile per la Via dei Samurai, solitamente misogini e orgogliosi. Jigen per la prima volta ha esigenza di mettere in evidenza la qualità della sua pistola, cosa mai stata necessaria. Inoltre ci sono poche idee e confuse in questa trama, tant'è che si è costretti a copiare da film già visti: cassaforte che si apre esattamente come nel film "La cospirazione dei Fuma", e si parla di un diamante nero, riprendendo il celeberrimo "diamante Penombra". Lupin per la prima volta da sovrannaturale afferma di essere stanco. Poi la tesi finale che si profila sulla retorica: "il tesoro più grande sta nei nostri cuori, che nemmeno Lupin può rubare", risulta appannato, con Fujiko che non risulta quella a cui siamo abituati e che dimentica di essere avara e accetta pure la sconfitta. Film deludente, perchè incoerente all'originale sotto tutti i punti di vista.
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