Regia di Claude Goretta vedi scheda film
La crisi economica elvetica 35 anni fa.Come minimo il soggetto di questo film è da definire stravagante.Racconta di un piccolo imprenditore svizzero che deve prendere in mano le redini dell'azienda di famiglia dopo che il padre è rimasto paralizzato e si accorge che quella che credeva una fabbrica solida e fiorente in realtà è indebitata fino al collo e sull'orlo della debàcle finanziaria.Per evitare di licenziare gli operai(la fabbrica è come una famiglia) decide di darsi alle rapine in solitaria e durante un colpo all'ufficio postale di un paesino fa svenire la cassiera.Invece di fuggire la soccorre.Lei non lo denuncia anzi diventa sua complice e amante.Senza che lui lasci la famiglia e il figlio appena nato.Ma questo mènage familiare allargato non può continuare a lungo.Il film di Goretta è perennemente in bilico tra commedia di costume e critica sociale,ha i vezzi del cinema d'autore ma cerca di nasconderli dietro la stravaganza della storia narrata.E'un film che resta un po'nel guado,incapace di soddisfare chi ama il cinema d'autore per concessioni troppo semplicistiche allo spettacolo e troppo sofisticato per un pubblico più abituato al cinema di consumo.E non può essere nemmeno considerato uno spaccato attendibile della società svizzera di quegli anni per quell'aria anarchica che lo pervade..anche se poi si rientra nel rigido moralismo e conservatorismo con un finale adatto ai benpensanti...
ottima direzione degli attori
bravo come quasi sempre gli accade
non male
ok
bravo
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