Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
È la vigilia di Natale in una qualsiasi casa americana. Qui vive un bambino che da tempo ha cominciato a nutrire molti dubbi sull'esistenza di Babbo Natale. La notte di Natale, però, vede fermarsi sotto casa un treno misterioso, l'Espresso Polare, che lo porterà a scoprire tutti i preparativi che il vecchio barbuto fa in occasione del Natale e a conoscere nuovi amici.
Realizzato con la tecnica della performance capture, realizzata con una serie di ricettori attaccati sul corpo dei protagonisti per poi poter catturare le immagini col computer e trasformarle in animazione, The Polar Express è l'ennesimo miracolo creativo e tecnologico di Robert Zemeckis. Strabiliante non tanto per la tecnica, a metà strada tra fiction e animazione, quanto per la miriade di trovate visive e per la forza del racconto, The polar Express - tratto dal racconto di Chris van Allsburg - si perde purtroppo nell'ultima mezz'ora in una riflessione piagnucolsa sulla capacità di conservare sogni e speranze, uno sguardo incantato (altro che il disincanto dal mondo di weberiana memoria) con corredo di canzoni stucchevoli che penalizzano un film che per la prima ora non perde un colpo.
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