Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Una cosa sui treni: non è importante dove vadano; l'importante è decidere di prenderli!
La notte di Natale un bambino che nutre molti dubbi sull'esistenza di Babbo Natale e ormai non gli lascia neanche più il latte e i biscotti in attesa del suo arrivo, si risveglia quando mancano 5 minuti alla mezzanotte e scopre che un possente treno si è fermato davanti alla sua finestra. Se deciderà di salirvi a bordo, forse scoprirà il mistero arcano di colui che abita al Polo Nord ...
Il film è tratto da un racconto americano del 1985, e mescola tanti elementi della cultura americana con la naturale voglia di magia che hanno i bambini. Il contrasto nasce dalla vivacità di alcune sequenze (il viaggio al Polo nord, la strada ferrata che sembra diventare un ottovolante, le fasi musicali tra cui la danza acrobatica per servire la cioccolata ai passeggeri del treno) a confronto con l'ansia della scoperta anzi con la paura di non avere niente da scoprire da parte del protagonista.
Robert Zemeckis costruisce in circa un'ora e mezza un'opera tanto semplice quanto poetica, ma il tono prevalente è la malinconia tradotta dalla incapacità di riuscire a mantenere la fede nel tempo: che poi è un modo per rimpiangere la "innocenza" dell'epoca dell'infanzia.
Realizzato con la tecnica della motion-capture, ovvero disegni digitalizzati sulla base del movimento realmente eseguito da attori in carne ed ossa, è una evoluzione del cartone animato vecchio stile ed ha anche costi decisamente diversi: non è un caso che solo produzioni di un certo budget (vedi, ad esempio, Avatar o The Avengers) se lo sono potuto permettere.
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