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Confidenze troppo intime

Regia di Patrice Leconte vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Confidenze troppo intime

di scandoniano
4 stelle

Ogni recensione che ci presenta l’ultimo film di Leconte “Confidenze troppo intime” parte dall’esplicazione della trama. Si legga che Anna, una misteriosa bionda, cercando lo studio del suo psicologo, entra per errore in uno studio commerciale, dando il via ad una serie di equivoci che avranno conseguenze bla, bla, bla…
Seppur qualcuno avrà sacramentato all’indirizzo di chi ha fornito quest’anticipazione, è il caso di tranquillizzare tutti: questa non è una commedia degli equivoci. È piuttosto una commedia grigia (non proprio nera) dalle tinte fosche. E l’inizio di cui sopra, particolarmente brillante, non svela nulla di quello che è il reale valore del film. L’incipit, geniale come trovata, dà il via ad una serie di situazioni che si evolvono secondo sentieri torbidi e scoscesi, insediando nello spettatore una forte empatia per i personaggi.
Anna e William, i due protagonisti, null’altro sono che due scontenti (e forse sconfitti) che vorrebbero un giro di vite per ricominciare a vivere davvero. L’incontro casuale, nonostante le numerose peripezie, finirà per cambiare le loro esistenze, sfaldando il perbenismo e la superficialità dei loro approcci col prossimo e scavando con forza nelle reciproche coscienze, enucleando le reali ragioni della loro infelicità.
Patrice Leconte confeziona un film dai contenuti particolarmente crudi: nessuna sconcezza, eppure la torbidezza della storia ed i suoi risvolti, nonostante qualche intermezzo particolarmente divertente, risultano angoscianti per gli spettatori, che si ritrovano di fronte a scelte incoerenti o lungaggini apparentemente fuori luogo, ma che non fanno altro che far aderire lo spettatore ai personaggi. La bravura del regista sta nel non esulare dalla storia in sé, lasciandola sempre in primo piano, evitando di vagare senza meta per essere fintamente originale o, peggio ancora, per compiacersi della propria bravura.

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