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Ferro 3. La casa vuota

Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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La recensione su Ferro 3. La casa vuota

di steno79
9 stelle

Kim Ki-Duk è certamente uno dei grandi autori del cinema coreano e asiatico, ma io per ora dei suoi film ho visto solo questo "Ferro 3-La casa vuota", titolo italiano che cerca stranamente di proporci la traduzione sia del titolo coreano che di quello internazionale in inglese. E' un film certamente simbolico e metaforico, che io leggo come una parabola sul potere illimitato dello spirito, dunque sulla possibilità che la fede ci apra porte e ci conduca in luoghi che altrimenti ci sarebbero stati preclusi. E' chiaro che si tratta di un'interpretazione soggettiva, e che altri tipi di lettura sarebbero ugualmente possibili; il film trova buona parte del suo fascino proprio in questa impossibilità di ridurlo a schemi precostituiti. Girato con uno stile che riprende il meglio della lezione di diversi maestri orientali, con una lentezza che tuttavia non è paragonabile a quella di film estremi come "Stray dogs" di Tsai Ming-liang, "Ferro 3" è un film originale, magari non rivoluzionario come qualcuno vorrebbe, ma certamente una bella prova di un autore che ha ancora qualcosa da dire e che non si è ancora adagiato nel manierismo. E' un peccato che Kim ricorra nella trama ad alcuni personaggi come il marito violento e il poliziotto corrotto che risultano piuttosto stereotipati, impostati in maniera troppo rigida, con alcune scene di violenza tramite il gioco del golf che sono inedite, a loro modo sorprendenti. I due protagonisti che restano muti per tutto il film invece hanno una caratterizzazione molto più interessante, con alcuni tocchi memorabili in un film che probabilmente non ricerca la perfezione stilistica, ma vuole mettersi in gioco con lo spettatore, anche se quello occidentale perde sicuramente una parte dei riferimenti culturali di cui è intessuta l'opera. Il protagonista è una sorta di angelo custode, una figura a metà fra l'umano e il sovrumano, che si scontra con una realtà piena di problematiche quali la solitudine, l'alienazione, la violenza. Kim ne fa l'eroe di una pellicola comunque accessibile, un bel risultato che però andrebbe sicuramente contestualizzato nell'ambito della sua intera filmografia, dunque un invito a vedere altri suoi film.

voto 9/10

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