Regia di Richard Kelly vedi scheda film
Film horror con idee, "Donnie Darko" ha una sua dignità, anche se è esagerato il 97° posto nella classifica dei migliori film di tutti i tempi che occupa sull'Internet Movie Database. È un film che non imbocca una strada precisa all'inizio del film, differenziandosi dalla massa dei film horror che, una volta individuata la direzione, la seguono dall'inizio alla fine, generalmente per arrivare a una conclusione granguignolesca. Come struttura narrativa, "Donnie Darko" mi ha ricordato "Allucinazione perversa", ma con qualche suggestione niente di meno che del "Settimo sigillo" bergmaniano. Questo perché tutta la vicenda sembra svolgersi in un attimo sospeso a cavallo dell'Apocalisse. E che vi siano riferimenti metacinematografici è dimostrato dalla citazione ripetuta di "Ritorno al futuro" da parte del protagonista. Si tratta di un film che forse per essere compreso appieno va visto almeno due volte, ma anche ad una prima visione riesce ad affascinare lo spettatore con la forza del mistero e di bellissime immagini.
Sono bravi anche gli attori, tra i quali preferisco i due fratelli Maggie e Jake Gyllenhaal, e Patrick Swayze, imbruttito rispetto ai tempi di "Ghost", ma che dimostra di saper recitare un personaggio sgradevole, simile a quello interpretato da Tom Cruise in "Magnolia".
Si astengano dalla visione tutti coloro che avevano apprezzato il coniglione "Harvey" nel film omonimo del 1950 con James Stewart: siamo caso mai dalle parti, funeree e grottesche, dei coniglioni neri che portavano la bara per Pinocchio quando si rifiutava di prendere la medicina.
Effettivamente appare immotivata la scena nella casa di Nonna Morte e la successiva rissa con i due compagni di scuola teppistelli (che ci facevano là dentro?), dettata unicamente dalla necessità di giustificare l'incontro con Frank.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta