Regia di Pieter Jan Brugge vedi scheda film
Solitamente,i produttori che decidono di passare alla regia,pur con tutta la dedizione e la passione possibili,non fanno buoni film:è successo molte altre volte,è capitato anche questa volta con l'olandese J.Pieter Van Brugge,che ha scelto un "kidnapping thriller" per diventare regista.Eppure mette insieme un cast con almeno tre attori di sicuro valore,e il confronto tra rapito,un business-man con qualche macchia oscura nella vita privata,e il rapitore,un rancoroso professionista che imputa all'altro molte cose che non vanno nella sua,potenzialmente poteva risultare interessante.Invece il film soffre una regia abbastanza piatta,che non sviluppa la giusta tensione tra i due protagonisti,e non gioca come si deve la carta dello sbalzamento di tempo tra i due tronconi del racconto.Tra le righe,un abbozzo di una sfida classista,ma "In ostaggio" non riesce quasi mai a funzionare come film di suspence,figuriamoci come pamphlet serio.E del trio di interpreti,tra Redford quasi sempre fuori tono,e Dafoe curiosamente appannato in un ruolo ambiguo,la spunta Helen Mirren,che ,nonostante vistose smagliature di sceneggiatura circa il suo personaggio,fa miracoli e lo rende un carattere interessante.
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