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Gli Incredibili

Regia di Brad Bird vedi scheda film

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La recensione su Gli Incredibili

di BobtheHeat
10 stelle

Non sorprende certo che il nuovo cartoon digitale della Pixar sia l’ennesimo capolavoro di una lunga serie iniziata quasi 10 anni fa con il leggendario “Toy Story”. Alla loro ultima collaborazione con la Disney questi veri geniacci sembrano dimostrarci l’impossibilità di creare qualcosa che non sia unico e perfetto. “Gli incredibili”, primo film Pixar con personaggi “straordinariamente” umani, non sfugge a questa regola e, semmai fosse possibile, ne diventa il nuovo spettacolare modello da superare. All’inizio della storia vediamo Mr. Incredibile, un supereroe simil Superman dotato di forza straordinaria, battersi contro la criminalità. Non è il solo supereroe della città. Ci sono anche l’amico Siberius (molto simile nelle sembianze a Samuel L. Jackson), che ha il potere di trasformare ogni cosa in ghiaccio e si muove su di esso come fosse Silver Surfer, e la sinuosa Elastic Girl, capace di allungarsi ancor meglio del mitico Mr. Fantastic dei Fantastici 4, sua futura amorevole moglie. Ma giunge un momento nel quale anche i tempi dei supereroi hanno una fine. Troppo alti sono i costi delle loro (super) imprese, i cittadini sono stanchi della loro onnipresenza, di esser salvati anche quando non lo hanno richiesto. Così i nostri supereroi vengono messi in prepensionamento e costretti a rifarsi una nuova noiosa e comune identità sotto il controllo del Programma di Protezione Federale, manco fossero parenti stretti del “bravo ragazzo” Ray Liotta di “Goodfellas”. Dopo 15 anni ritroviamo il nostro ex Mr. Incredibile esser il ciccionissimo e depresso assicuratore Bob Parr, stancamente sposato con la sempre devota ex Elastic Girl e padre di 3 figli: l’adolescente e manco a dire complessata Violetta, capace di rendersi invisibile e di creare all’occorrenza campi di forza, il piccolo Flash, che corre più veloce della luce, e il neonato Jack Jack, apparentemente privo al momento di superpoteri. Per fortuna una provvidenziale telefonata, opera di Mirage, un’affascinante bionda femme fatale, lo riporterà in azione in una remota e fantasiosa isola misteriosa, a metà strada tra “L’isola che non c’è” di Peter Pan e quella di bondiana memoria di “Agente 007 - Licenza di uccidere”. Vestito di una nuova fiammeggiante tuta rossa, opera della sua fedele amica stilista Edna (spiritosamente doppiata da Amanda Lear, in quella che diventa una felice parodia del mondo della moda), Mr. Incredibile sarà pronto, non senza il bisogno della sua super famiglia, a fare ciò che gli riesce meglio: difendere il mondo dalla nuova super minaccia, il perfido e folle inventore Sindrome, acerrimo nemico di tutti i supereroi. Anche questa volta il divertimento è assicurato. Merito di una sceneggiatura straordinariamente solida, ricca di humour e di scene d’azione che tolgono il fiato, originale e complessa (non a caso il film dura quasi 2 ore, fatto inusuale per un cartone, fatto che lo rende in parte inadatto ai più piccini), che mescola sapientemente elementi appartenenti al genere familiare con quelli più strettamente fumettistici (vedi i richiami a Spiderman, Superman, Batman e soprattutto ai Fantastici 4), per finire con la migliore tradizione action simil Bond. Il tutto dando una caratterizzazione dei personaggi fuori dal comune, che i seriali film d’azione neanche si sognano (P.S. Perché non provano a ripartire proprio da qui…?). Il livello e la qualità dell’animazione sono anch’essi incredibili, tanto che dopo pochi istanti, forse esagero, quasi ci si dimentica di assistere ad un film con personaggi di cartoon, o quanto meno non si vede il film in questa ottica. Ma “Gli Incredibili” regala agli spettatori più adulti, oltre alla meraviglia, molo altro ancora. Certamente è un vero e proprio elogio della famiglia, quella “normale”, quella sì “veramente super”, che unita e compatta, magari con un solo stipendio da impiegato, deve affrontare e superare stress, frustrazioni, insomma 1000 problemi ogni santo giorno. Ci dice amaramente che nell’ingiusto, conformista e ipocrita mondo di oggi non c’è proprio più posto per gli eroi: figuriamoci per i supereroi. E se poi la figura del supernemico di turno (l’ex-bambino disilluso, frustrato e a suo modo tradito) con il suo desiderio di furiosa vendetta, fosse una metafora… meglio non andare oltre… troppo pessimista. Ma siamo sicuri che sia solo un film per bambini? No, certo che no. Un vero super film, doppiato tra l’altro come meglio non si può! VOTO: 9

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