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La Venere di Cheronea

Regia di Fernando Cerchio, Viktor Tourjanski vedi scheda film

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La recensione su La Venere di Cheronea

di mm40
2 stelle

La storia d'amore fra un soldato, Luciano, e una modella, Iride, suscita l'odio e la vendetta del geloso Prassitele, scultore per cui Iride sta posando come Venere. Finirà in tragedia.

 

"Un film di Viktor Tourjansky", "Regia della versione italiana Giorgio Rivalta" (alias Giorgio Venturini): questo è ciò che recitano i titoli di testa. Altrove, in rete, il film viene accreditato a Fernando Cerchio; pare attendibile in primo luogo ciò che riporta la pellicola stessa, anche se non sarebbe nulla di strano uno scambio simile di identità: ai tempi infatti molti lavori 'alimentari' come questo peplum di scarse pretese venivano commissionati a un regista che poi abbandonava a lavorazione avviata e veniva sostituito dal primo collega più o meno libero. Nella sua carriera Venturini si è adoperato più che altro in ruoli produttivi, ma le sue poche regie sono state tutte, in effetti, sotto il segno del film storico/mitologico da quattro soldi, genere che spopolava fra la metà dei Cinquanta e i primi Sessanta. La Venere di Cheronea vanta quattro nomi degni di nota nel cast: Massimo Girotti, Belinda Lee, Jacques Sernas e Claudio Gora; per il resto però a prevalere è l'anonimato, sia degli interpreti che della storia e della forma del film. Dialoghi retorici, costumi e scene grossolani, una trama poco entusiasmante. La sceneggiatura è un parto a quattro mani firmato da Damiano Damiani e Federico Zardi; la coproduzione ha la doppia nazionalità italiana e francese; l'assistente alla regia è il futuro regista trash Sergio Bergonzelli, qui al suo secondo impegno su un set. 2,5/10.

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