Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Jean Dominique fu il l'Oppositore per eccellenza della storia di Haiti. La sua opposizione al potere fu totale e perpetua, benché Dominique non fosse un politico, ma un agronomo. Divenne giornalista perché divorato dalla passione civile e dall'urgenza di aiutare la povera gente del suo paese. Rilevò una piccola radio AM, 'Radio Haiti', e la trasformò nel principale network di informazione indipendente e cultura popolare dell'isola. Col susseguirsi dei colpi di stato fu più volte costretto all'esilio negli USA, dove conobbe Jonathan Demme, il regista de "Il silenzio degli innocenti". Nei primi anni '90 del 1900, Demme pensò di realizzare un documentario su Dominique. Così i due registrarono molte interviste, ma il progetto si arenò fino al 2000, l'anno in cui i violenti di turno assassinarono Jean ormai settantenne, ovviamente per ragioni politiche. Completare il film divenne quindi un obbligo morale per Demme, che nel 2003 diede alla luce "The Agronomist", storia di Jean Dominique e della sua Haiti. Ne emerge il ritratto d'un paese povero, per molti versi primitivo, da sempre pedina di giochi politici globali, telecomandata dagli USA senza alcun rispetto per la democrazia e i diritti umani. Domina l'opera la figura energica, orgogliosa, incredibilmente vitale di Jean Dominique, le cui interviste si alternano a materiale più o meno raro: dalle registrazioni dei radio-giornali d'epoca alle scene delle primissime pellicole haitiane mai realizzate (alcune dallo stesso Dominique). Il film s'innesta nel filone neo-documentaristico dei primi anni 2000 ed è toccante, magistralmente girato, capace di catturare l'attenzione dello spettatore e fare emergere quasi impercettibilmente dalle maglie del racconto particolare la storia generale di Haiti, dall'indipendenza ai giorni nostri. Bellissimo. E necessario.
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