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Alien vs. Predator

Regia di Paul Anderson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Alien vs. Predator

di BobtheHeat
6 stelle

Se ci si sofferma a riiflettere brevemente sull'origine e sulla sua fonte di ispirazione, che e' come sanno tutti un videogioco sigh !!!..., si capisce subito come "Alien vs Predator" non vuole avere alcuna pretesa di competere con i primi due inavvicinabili episodi della saga di "Alien", ne' tantomeno con l'avvincente e compatto "Predator", ma essere solo un gioco appunto, a tratti anche divertente, che ha come unico interesse quello di mettere l'uno contro l'altro le due piu' importanti e terrificanti icone del genere fantascientifico degli ultimi venticinque anni, in uno scontro titanico che alla fine credo non deludera' del tutto i fans piu' accaniti e non solo quelli.

Sarebbe molto facile criticarlo negativamente, certo e' molto piu' difficile prenderne le difese (ma visto il prestigio dei due contendenti...), perche' in effetti veramente tanti e grossolani sono i suoi difetti, ad incominciare dal suo inizio, quando vediamo, molto (direi troppo) frettolosamente partire una piccola spedizione scientifica verso l'Antartide. Ad organizzarla e finanziarla un ricco magnate (il redivivo Lance Henriksen, autentica faccia di cuoio), disposto a rischiare anche la propria vita, dopo che un suo satellite ha scoperto tra i ghiacci, a 600 metri di profondita', una maestosa e misteriosa piramide, opera di quale civilta' ?

Arrivati sul posto, capiranno tutti ben presto di esser solo delle pedine, destinate ad una ad una a cadere, vittime predestinate di una caccia, tanto ingegnosa quanto mortale, che vede appunto da una parte 3 Predator e dall'altra i vari Aliens, "mammina cara" compresa ovviamente ...

Quando ci si trova davanti a film di questo genere, non bisognerebbe dare troppa importanza ai dialoghi, ma e' anche vero che a tutto c'e' un limite, a volte qui invece si cade nel ridicolo involontario. Alcune situazioni che potevano poi essere realmente claustrofobiche, specie quando i i vari componenti rimangono quasi prigionieri, nelle varie stanze dei labirintici interni della piramide, non funzionano come avrebbero potuto. E anche se alcune idee e situazioni sono brillanti, e le scenografie non prive di fascino, l'atmosfera generale manca di vero phatos, di quella grande tensione che si poteva immaginare.

Nessuno dei componenti della missione ha poi vero interesse, piu' che "personaggi" sono solo dei "tipi", vedi l'archeologo interpretatato da R.Bova, la cui presenza passa innoservata, quindi non procura danni ed e' gia' un successo.
Fatta eccezione in parte per la combattiva guida alpina a capo della spedizione, Sanaa Lathan, che cerca, ho detto cerca, in qualche modo di seguire le orme della mitica Weaver della saga di Alien.

Purtroppo per lei a dirigerla c'e' solo Paul W.S. Anderson, non R.Scott o J.Cameron, e da lui e' lecito aspettarsi poco, solo un po' di ritmo, qualche citazione, e niente piu', perche' anche i combattimenti tra i vari Aliens e Predator, potevano esser meno confusi e piu' avvincenti .
E perche' non sfruttare maggiormente il ruolo di "Mamma/Regina Alien"?.
E perche' Predator rimane sempre o quasi visibile agli occhi dei vari aliens?

Ma a dir la verita' poteva andare sicuramente peggio. E ogni riferimento a Predator 2 e' puramente voluto.

Su Lance Henriksen

Autentica faccia di cuoio!

Su Raoul Bova

Non procura danni, ed è già un successo! Anche perchè con quei dialoghi...

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