Regia di Caroline Link vedi scheda film
Premiato nel 2003 con l’Oscar come miglior film straniero, Nowhere in Africa è un interessante tentativo di raccontare l’Olocausto da una visuale defilata e inconsueta. All’inizio degli anni ‘30, con il manifestarsi della persecuzione razziale, una coppia di ebrei tedeschi si trasferisce in Kenya con la figlioletta Regina dove mettono su una fattoria. Gli echi della situazione europea fanno da sfondo al confronto con una nuova realtà non priva di incomprensioni e solo lo sguardo puro e scevro da sovrastrutture di Regina inizia a costruire un ponte nei confronti dell’altro da sé, tramite l’indigeno Owuor. La perdita del concetto di patria e il razzismo a ogni latitudine sono i protagonisti di questo film di Caroline Link che si ispira al romanzo autobiografico della scrittrice ebrea Stefanie Zweig. Illustrato forse un po’ troppo oleograficamente da una esemplare fotografia/cartolina e con una narrazione che declina su un versante televisivo, il film nonostante tutto riesce ad evitare pericolose derive stereotipe sfruttando una tensione morale che pare sincera.
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