Regia di Caroline Link vedi scheda film
Voto 9. Strutturato come i classici "filmoni" americani ma, ancora una volta, gli Europei sono più bravi. Basti dire che il film dura quasi tre ore, ma si vorrebbe che fosse ancora più lungo, perché non ci si annoia mai, la vicenda si estende su un arco di circa 12 anni e non conosce battute d'arresto. Il suo merito maggiore, tuttavia, restano l'osservazione della Germania nazista, della persecuzione degli Ebrei, della Seconda Guerra mondiale, da un'angolatura esterna, nonché la descrizione dei rapporti tra personaggi profondamente diversi tra loro (Indigeni, Ebrei, Tedeschi, Inglesi, bambini, donne, vecchi, ecc.), costretti a convivere e capaci di farlo, a dispetto dei pregiudizi che tutti noi conserviamo, anche senza accorgercene. Attori molto bravi, in particolare le due attrici che incarnano la piccola protagonista, prima bambina, poi adolescente. Ottima fotografia, che valorizza i paesaggi del Kenya, senza cadere nel formato "cartolina". Musiche trascinanti, come meritano questi grandi film.
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