Regia di Mikael Håfström vedi scheda film
Tratto dal romanzo autobiografico “Ondskan” edito in Italia con il titolo La fabbrica del male di Jan Guillou. Svezia, anni '50. Erik è un adolescente ribelle vittima di un patrigno che lo picchia violentemente per ogni minimo pretesto e di una madre debole che non riesce a ribellarsi alla violenza del marito.
Il ragazzo sfoga la propria rabbia a scuola, picchiando i propri compagni e disertando le lezioni,tanto che verrà allontanato dall'istituto e costretto a frequentare dalla madre un collegio privato nel quale,ironia della sorte,troverà ancora più violenza che in famiglia.
Nel nuovo ambiente Erik respira fin da subito un clima ostile. La struttura vige su delle feree regole di ordine gerarchico e i studenti più giovani sono costretti a subire le angherie di quelli più grandi,senza che i professori possano contestarle in alcun modo.
Erik è deciso a cambiare vita, lasciarsi alle spalle il proprio passato di violenza e cercare di seguire le regole per quanto possibile ma non riesce a sopportare la crudeltà gratuita e così si ribellerà ai ragazzi più grandi...Ne guadagnerà in dignità. Mi è piaciuta la contrapposizione tra il protagonista,istintivo e orgoglioso e il suo amico compagno di stanza Pier, saggio e razionale,propenso per una condotta non violenta. Due persone diverse ma unite da una sincera amicizia. Un racconto duro ma istruttivo che mostra una realtà da conoscere e che insegna che una sana ribellione è meglio che starsene in un angolo a subire sempre! Un film bellissimo!
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