Regia di Richard Fleischer vedi scheda film
Uno dei piccoli, grandi noir del periodo RKO di Fleischer: la trama è piuttosto scontata, soprattutto se messa a confronto con quello che il cinema ha saputo fare con soggetti analoghi (uno su tutti, M di Lang), e il cast si appiattisce in una galleria di volti uniformati e inespressivi come il volto 'inesistente' del manichino modellato sull'identikit del killer. Ma in un'ora di clichè e topoi di genere, basta un'invenzione o una breve sequenza (ad es., l'assassino che rimpiazza il manichino che lo riproduce nell'ufficio dell'ispettore, rimanendo seduto e immobile di fronte alla finestra in penombra finchè quest'ultimo non lascia la stanza) per comprendere come anche nel terreno del b-movie il cinema possa (ri)trovare una notevole fertilità espressiva.
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