Il detective Harry Grant deve catturare un serial killer che si fa chiamare "il Giudice" e si è autoinvestito del compito di ripulire la città. Malgrado Grant disponga di numerose tracce, l'impresa si rivela assai più difficile del previsto...
Note
Stringato e intrigante (il co-soggettista è Anthony Mann), con un finale "dinamitardo".
Noir plumbeo e piovoso di Fleischer, in cui l'elemento più interessante e moderno è la progressiva ossessione del protagonista per il serial killer, in un sovrapporsi sempre più marcato e malato. Con una sequenza centrale quasi surreale e assurda ma ipnotica e un finale incalzante e serrato. Ottima e disturbante l'idea del manichino senza volto.
Un buon noir insolito per l'epoca in cui è stato girato che ha come protagonista un poliziotto che è ossessivamente sulle tracce di un serial killer che agisce con la pioggia e col quale un poco si identifica.Lo aiuterà nella sua caccia il reporter di un giornale scandalistico.Si ricorda soprattutto per un rocambolesco finale espressiomista.
“Follow me quietly” sembra l’invito rivolto da un uomo alla sua ossessione: la persecuzione è una buona compagna nell’indagine, nello sviluppo di un’idea, purché, però, si tenga a debita distanza, mentre siamo noi, un passo avanti a lei, a guidare il viaggio. La vorremmo docile come un fantoccio, mentre poco a poco la vestiamo come un manichino… leggi tutto
Uno dei piccoli, grandi noir del periodo RKO di Fleischer: la trama è piuttosto scontata, soprattutto se messa a confronto con quello che il cinema ha saputo fare con soggetti analoghi (uno su tutti, M di Lang), e il cast si appiattisce in una galleria di volti uniformati e inespressivi come il volto 'inesistente' del manichino modellato sull'identikit del killer. Ma in un'ora di… leggi tutto
Bel piccolo noir, breve ma non tirato via; ha cioè una durata adatta alla narrazione e a quello che ha da dire. E' un'originale caccia al maniaco omicida, condotta in modo un po' diverso della solita indagine poliziesca. Non manca la pioggia di notte, tipica del noir, qui sfruttata anche con un preciso fine narrativo. Il racconto è asciutto e senza fronzoli, e l'indagine viene ben…
VOTO 7 CRUDO (Tv 18 Marzo 2011) In piena epoca ed estetica noir, Fleischer (Anthony Mann accreditato tra gli sceneggiatori non è da sottovalutare) partendo dalle suggestioni e dalla libertà della serie B, realizza un ibrido thriller, dove la caccia al serial killer si tinge di nero: Il prezzo del peccato è la morte. Grande fascino nelle atmosfere, realizzate attraverso la…
“Follow me quietly” sembra l’invito rivolto da un uomo alla sua ossessione: la persecuzione è una buona compagna nell’indagine, nello sviluppo di un’idea, purché, però, si tenga a debita distanza, mentre siamo noi, un passo avanti a lei, a guidare il viaggio. La vorremmo docile come un fantoccio, mentre poco a poco la vestiamo come un manichino…
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Commenti (5) vedi tutti
Un buon thriller poliziesco,secondo i dettami dell'epoca con un finale un po' all'americana.Comunque buono e da vedere.
commento di ezioNoir plumbeo e piovoso di Fleischer, in cui l'elemento più interessante e moderno è la progressiva ossessione del protagonista per il serial killer, in un sovrapporsi sempre più marcato e malato. Con una sequenza centrale quasi surreale e assurda ma ipnotica e un finale incalzante e serrato. Ottima e disturbante l'idea del manichino senza volto.
commento di degoffroUn buon noir insolito per l'epoca in cui è stato girato che ha come protagonista un poliziotto che è ossessivamente sulle tracce di un serial killer che agisce con la pioggia e col quale un poco si identifica.Lo aiuterà nella sua caccia il reporter di un giornale scandalistico.Si ricorda soprattutto per un rocambolesco finale espressiomista.
commento di (spopola) 1726792Voto 6. [11.09.2011]
commento di PPSemplice ma ficcante serial-killer thriller. Per certi versi un "Seven" ante-litteram.
commento di movieman