Regia di Pen-Ek Ratanaruang vedi scheda film
Ruang Talok 69 (in inglese 6ixtynin9) è un film thailandese del 1999; scritto, diretto e prodotto da Pen-Ek Ratanaruang.
Sinossi: Fine anni Novanta, Tum è una ragazza che lavora in una nota compagnia finanziaria; un giorno a casua della forte crisi economica i vertici societari decidono di licenziare tre impiegate e la giovane Tum rientra tra quelle. La ragazza sconvolta medita addirittura il suicidio, tuttavia una mattina davanti al suo portone di casa ritrova uno scatolone di noodle pieno pezzo di banconote.
I soldi non sono certamente caduti dal cielo ed infatti poco dopo due brutti ceffi entreranno in contatto con Tum, dando inizio ad una serie di disavventure dai risvolti drammatici...
Prima ancora di addentrarci nell'analisi del film, è opportuno spendere due righe sul background di Pen-Ek Ratanaruang dato che nel nel nostro paese è un nome sconosciuto nonostante sia tra i massimi autori del cinema thailandese, assieme a colleghi illustri come Wisit Sasanatieng, Apichatpong Weerasethakul o Prachya Pinkaew.
Pen-Ek, tra i nomi citati, è probabilmente l'unico ad essere riuscito a coniugare alla perfezione istinti autoriali ad un cinema strettamente di genere e questo lo deve soprattutto al suo percorso accademico e di formazione.
Il regista dal 1977 al 1985 ha studiato arte e design presso il Pratt Institute di New York, dove divenne in seguito illustratore presso la Designframe; durante il suo soggiorno americano, Pen-Ek entra in contatto con la settima arte scoprendo autori dal calibro di Fellini, Allen, Jarmusch o Bergman; l'amore verso il cinema fu immediato da spingerlo a diventare regista.
Tornato in Thailandia, iniziò prima a dirigere svariati spot pubblicitari di estremo successo alla Film Factory di Bangkok poi nel 1997 riuscì a realizzare il suo primo lungometraggio (Fun Bar Karaoke) ottenedo una buona visibilità internazionale.
Nel 1999 è la volta di Ruang Talok 69, un crime-movie tragicomico estremamente originale che presenta diversi elementi metatestuali inseriti e gestiti con intelligenza. Il film essenzialmente ruota sull'ineluttabile ruolo del destino, beffardo ed ironico che si concretizza nei momenti meno opportuni [Pen-Ek propone un topos ripreso proprio negli stessi anni da altri autori asiatici come l'hongkonghese Johnnie To o il coreano Kim Ji-woon] tuttavia la nostra protagonista nonostante sia immersa in una serie di eventi tragici e senza apparentemente via d'uscita, farà ugualmente di tutto per provare a salvarsi.
Nel corso del film il regista mette in scena una serie di situazioni davvero grottesche ed ironiche, al punto da realizzare una sorta di commedia degli equivoci in versione pulp.
Ruang Talok 69 è un film intrigante, con tantissimi personaggi eccentrici e dal ritmo incredibilmente incalzante soprattutto nei dialoghi che presentano una matrice tarantiniana dalle conversazioni futili tra ragazze passando a discorsi volgari e nosense fra gangster semianalfabeti; l'opera dunque non presenta assolutamente momenti morti, utile a tal proposito la gestione temporale degli avvenimenti: tutto si svolge nel giro di ventiquattro ore.
Arrivati a questo punto alcuni di voi potrebbero interpretare il film quasi come una copia di Pulp Fiction, ed il regista onde evitare sgraditi equivoci mette subito tutto in chiaro la situazione con un incipit assai particolare dove si evince il suo intento socio-politico mostrandoci, attraverso una storia surreale, gli effetti devastanti della crisi econimica asiatica che ha colpito milioni di thailandesi (la Thailandia è stata l'epicentro della crisi).
L'opera si apre difatti con una serie di primi piani sui volti turbati e angosciati di alcune ragazze; poco dopo capiremo di trovarci all'interno di un lussuoso ufficio dirigenziale appartenente ad una nota compagnia finanziaria con il direttore che ha convocato tutte le sue impiegate per annunciare una serie di licenziamenti che ovviamente non riguarderanno i vertici dell'azianda. Poco dopo il regista ci mostra le cause di questo licenziamento con la giovane in procinto di suicidarsi.
Nel corso del film, Pen-Ek inoltre ironizza su alcuni luoghi comuni del suo paese (prostituzione e criminalità sono agli ordini del giorno); importanti anche le critica dell'autore verso le condizioni igenico-sanitarie di molte strutture del paese (dove ti puoi ammallare mortalmente pure facendo la manicure) e sulla bassa sicurezza generale del paese (dato che una parola sbagliata può mandarti al creatore).
Oltre a ciò Ruang Talok 69 si contraddistingue per una regia articolata dalla rappresentazione della violenza brutale e secca stile new hollywood messa però molte volte fuori campo alla Takeshi Kitano; a proposito di violenza, memorabile il mexican standoff multiplo finale che si svolge anche in questo caso fuori campo.
Il film esibisce altresì particolari e stuzzicanti inserti onirici-surreali che testimoniano lo stato di inquietudine della nostra protagonista, in aggiunta Pen-Ek gioca molto bene con una serie di inquadrature simboliche atte ad anticipare il destino nefasto della giovane: pensiamo alla scena in cui intrappola involontariamente una mosca nel suo bicchiere, ed il tutto allude alla sua condizione, dato che si trova coinvolta in un giro d'affari illeciti molto pericolosi.
Crime-movie anomalo e stratificato, in grado di ammaliare ed intrattenere alla grande lo spettatore; perla di rara bellezza inspiegabilmente mai arrivata nel nostro paese (dato i vari richiami ad un certo cinema assai noto).
Notevole.
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