Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Storie di truffe e di imbroglioni, con Ricky Tognazzi nella parte del “cervello” e una sbrindellata bandai lluminata (si fa per dire) da Valeria Marini che, per contrastare il dilagante vizio italico del malaffare, s’ingegnano ladri a loro volta. Milano è lo sfondo, antileghiste le battute, di convenzionale struttura televisiva la narrazione al punto che, e questa potrebbe essere l’unica ragion d’essere dell’operazione, non ci meraviglieremmo se un giorno ritrovassimo gli stessi cast e credits in una serie per il piccolo schermo. Hanno scomodato Mario Monicelli, I soliti ignoti, La stangata. Ma siamo in desolante zona Cinema Valtur (gli esotici scorci sottolineano le Cayman, paradiso fiscale e turistico), con attori che (salvo Buccirosso e Gullotta), sfruttano più che il copione, la vacanza premio. Da qualche film in qua la premiata ditta Vanzina si tiene alla larga dalla volgarità, tentando di costruire commedie che, almeno alla lontana, ricordino la nostra sana tradizione. Ma il difetto è nel manico, soprattutto nella regia sciatta e senza ritmo (diciamolo una volta per tutte: Enrico lo sceneggiatore vale di più di Carlo il regista). Sulla morale (già ambigua nella canzone di Venditti presa a prestito per il titolo e ipersfruttata nella colonna sonora) soprassediamo.
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