Regia di Christophe Barratier vedi scheda film
Scrivo questa recensione un po' dopo aver visto il film, e quindi senza ricordarmi bene di molti dettagli; ma avendo ben in mente la bellissima impressione che mi ha lasciato, che riassumerei con questo mio poposito (ancora non realizzato): le mie figlie lo devono assolutamente vedere. I temi trattati sono per così dire molto tradizionali e già visti altrove più volte (evocazione del passato tra compagni di scuola; gli orfanotrofi, le scuole difficili e le bricconate da "Giornalino di Giamburrasca"; il ruolo pedagogico e socializzante della musica; la lotta dell'insegnante umano e comprensivo per far prevalere un'educazione amorevole anzichè rigida e all'antica; i sentimenti veri che sanno tirare fuori i bambini quando li sai prendere dal verso giusto). Ma proprio da questi ingredienti sani e genuini pur già visti altrove ne esce una ricetta gradevolissima e coinvolgente. Difficile non emozionarsi e prendere le parti dei buoni; difficile non piangere nel finale alla scena dell'autobus (anche se, lo so, io sono di lacrima facile).
Non sono gli ingredienti originali a fare il grande cuoco. Anzi il grande cuoco è quello che, come nessun altro, sa tirare fuori, da sani ingredienti usati nella cucina di tutti i giorni, un piatto che non solo ti fa passare la fame, ma ti sazia e ti fa sentire soddisfatto di quel che hai mangiato.
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