Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
In una vallata di là dal bosco vive una comunità dove regna l'armonia, il rispetto reciproco e dove è bandita ogni forma di violenza. Gli abitanti della vallata, una specie di gruppo Amish, devono però vedersela con "gli innominabili", creature malvagie che abitano il bosco e con le quali esiste un patto di inviolabilità dei rispettivi territori. O almeno questo è quanto viene raccontato dagli anziani al resto della comunità. In realtà si scopre che gli abitanti del villaggio sono vittime di ordinaria violenza metropolitana che, hanno deciso di vivere in una dimensione atemporale pur di affrancarsi definitivamente dalla violenza, pagando - grazie al lascito del padre miliardario di uno di loro (Hurt) - un'apposita vigilanza per controllare i confini del territorio. L'incantesimo rischia però di spezzarsi quando la figlia cieca del capo villaggio (Howard, figlia del regista Ron Howard) decide di oltrepassare il confine proibito per trovare le medicine utili a curare il suo innamorato (Phoenix), colpito da una pugnalata. Il regista indo-americano costruisce un apologo fiabesco sul mito prometeico della conoscenza e sull'impossibilità della separazione manichea tra il bene e il male (non a caso epitomizzati nella stessa figura, innocente e colpevole allo stesso tempo, del matto del villaggio, interpretato da un ottimo Adrien Brody). Nonostante l'impianto narrativo dichiaratamente fiabesco, il film non convince per la piatta stilizzazione dei personaggi e per la scelta didascalica dei loro ruoli (la conoscenza dell'altrove che passa per la ragazza cieca, per il matto e per il solitario del villaggio) che finiscono col rendere The village banale e prevedibile.
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