Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
The village, scritto, girato e prodotto da Shyamalan, regista noto per Il sesto senso e da allora etichettato come regista horror, non è affatto un horror. Tensione? Pochissima. Sangue? Quasi niente, un tentato omicidio e qualche inquietante carcassa d'animale. No, decisamente non siamo nei paraggi dell'horror, dev'esserci qualcos'altro.
The village è infatti un film sulla volontà di autoestraniarsi, di non affrontare il dolore e la morte per chiudersi in un guscio che rappresenti una nuova vita, in cui lasciarsi alle spalle eventi luttuosi. Così si comporta un gruppo di uomini, gli "anziani" del film, capipopolo di un villaggio ottocentesco circondato da un misterioso bosco; quest'ultimo si narra sia popolato dalle "creature innominabili", con le quali vige un patto di non-belligeranza. Oltrepassare il bosco significherebbe rompere tale patto e nessuno si è mai azzardato a farlo, tranne Ivy, ragazza cieca e innamorata del suo Lucius, gravemente ferito dal rivale Noah, un ragazzo ritardato, anch'egli avventuratosi nel bosco. Ivy decide di recarsi in città, oltre il bosco, per recepire le medicine per Lucius, scoraggiata dagli anziani. Ma a causa delle creature o di cos'altro?...
Molti hanno visto dei collegamenti fra questo film e l'11 settembre, in seguito al quale gli Stati Uniti hanno sviluppato una gran paura del diverso; paradossalmente, proprio come nella realtà, l'amore (Ivy) sembra poter porre fine a certi "gusci di solitudine", ma l'ipocrisia e la paura dettata da pregiudizio (gli anziani), l'idiozia e l'egoismo (Noah) danno loro autentica linfa vitale, permettendo il loro proseguimento.
Ottima, al solito, la regia di Shyamalan e buonissimi interpreti.
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