Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
The Village ovvero come utilizzare gli strumenti del film horror (ma l'horror psicologico, con poco sangue e tanta tensione) per proporre una riflessione sulla società moderna, sulle fobie che genera e più in generale sulla irrealizzabile aspirazione dell'uomo di sfuggire al male.
Un film realizzato con mano davvero felice, tutto è giusto e ben dosato, i tempi, i dialoghi persino la musica. Può risultare un pò lento per chi ama l'azione. ma lo spettatore che si fa prendere per mano dalla storia si trova alla fine partecipe di tutto il meccanismo.
Bravissimi gli attori, ben calati nelle rispettive parti, si è dato giustamente risalto all'interpretazione di Bryce Dallas Howard ma mi pemetto di affermare che gli altri non sono da meno, anche quelli impegnati in parti secondarie. A tratti pare di assistere non ad un film ma a una piece teatrale.
Un'opera di qualità eccezionale, che il regista non è mai riuscito a replicare né prima né dopo (anche se "Il sesto senso" è davvero ben realizzato).
Infine non si può non rimarcare il micidiale colpo di scena finale che lascia a bocca aperta la platea.
1897 una comunità vive in una zona rurale degli Stati Uniti non meglio identificata. La gente porta avanti una vita pacifica cadenzata sui ritmi della natura. Unico motivo di inquietudine il fitto bosco che la circonda abitata da misteriose creature con le quali vige un patto di rispetto reciproco. Ma un tentativo di omicidio porta gli eventi a precipitare e occorre che qualcuno sfidi il divieto di inoltrarsi nel bosco........
Ottima la scelta della musica, basata su pchi strumenti classici (viola, violoncello, violino). Una musica che accompagna la vicenda in modo molto naturale sottolinendo in maniera sobria ma efficace i momenti di maggiore pathos
Nulla, un meccanismo perfetto che non richiede miglioramenti
Esordio felicissimo con "Il Sesto Senso" in cui aveva dato un'ottima prova regalando al pubblico una vicenda ricca di suspence. Successivamente Shyamalan aveva dato l'idea di essersi perso, di non riuscire a fare qualcosa che non subisse l'ombra dell'ottimo esordio. Ma con "The Village" arriva a picchi elevatissimi e regala una grande opera, di quelle che difficilmente si riesce a replicare.
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