Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
La popolazione di un villaggio statunitense conduce una vita semplice a contatto con la natura; agricoltura e pastorizia danno di che vivere alla pacifica popolazione, la quale teme più di ogni altra cosa creature sovrannaturali dimoranti nei boschi che circondano il pugno di case. I villici si proteggono sorvegliando i confini del villaggio ed evitando di inoltrarsi all'esterno di essi. Improvvisamente, eventi minacciosi turbano la tranquillità della comunità; la colpa è data alle entità sovrannaturali, probabilmente irritate dall'atteggiamento di Lucius, un giovane che mostra di avere il coraggio necessario per varcare i confini del villaggio. Ma il ragazzo non potrà farlo, poichè è gravemente ferito da un coetaneo, Noah, folle di gelosia per il suo fidanzamento con la giovane Ivy. Tocca a quest'ultima, benchè sia cieca, attraversare il bosco in cerca delle medicine. La sua partenza svela una recondita verità sulla natura del villaggio, il quale esiste nella nostra contemporaneità, benchè stili di vita e tecnologie siano quelli di fine '800. Prodotto e diretto da M.Night Shyamalan, "The Village" racconta la storia di una comunità, forgiata dalla paura, e di come l'amore possa infrangere le barriere erette dalla paura stessa. Il villaggio è stato fondato in una radura circondata da una foresta da un gruppo di cittadini vittime di lutti e violenze fisiche e morali; non immaginando altro modo per combattere la paura e la delusione hanno rifiutato la vita nella società del loro tempo, riunendosi in una collettività che adotta usi e costumi di un secolo prima, sotto la guida di un professore di storia, Edward Walker. Ciò ha portato temporaneo sollievo alla comunità, la cui sopravvivenza è però messa in dubbio dalle gravi difficoltà incontrate dalla generazione successiva. I loro figli sono deboli, malaticci, menomati - il racconto si apre con il funerale di uno dei giovani - segnati dalla paura delle "creature innominabili" che abiterebbero i boschi intorno al villaggio, affetti da incapacità relazionali. La guida ideologica della comunità, Walker, comprende ciò e pertanto sceglie di assecondare il desiderio della figlia Ivy di attraversare le foreste; ha fiducia in lei poichè, benchè cieca, è guidata e sorretta dalla forza dell'amore per Lucius, ferito da un altro giovane membro della comunità, il cui già precario equilibrio mentale è stato definitivamente compromesso dalla scoperta dell'inganno perpetrato dalla generazione precedente. Le creature "sovrannaturali", infatti, sono a volte visibili. Si aggirano, musi da cinghiale e lunghi artigli, coperte da una veste rossa, sotto la quale c'è un umano al corrente della verità. Noah trova un costume e lo utilizza per terrorizzare i villici ed avvicinarsi ad Ivy. Messa a parte del segreto, la ragazza, da sola, infrange le barriere, raggiunge la civiltà - presente nei pressi in forma di un'organizzazione di guardie forestali incaricate di impedire ogni accesso dall'esterno verso il bosco, su disposizione di una misteriosa fondazione che le paga- e, ricevute le medicine, torna al villaggio. Appare dunque evidente come l'isolamento sia un palliativo che si rivela gravemente nocivo e non consenta la sopravvivenza della comunità. Il confronto con le brutture, certe o presunte, che si nascondono nel bosco, nell'ignoto, nell'oscurità, tempra il corpo e lo spirito. E' evidente la valenza metaforica del racconto del regista statunitense; le illusioni del popolo del villaggio sono le stesse di una società vittima della paura, quale può essere quella degli U.S.A. in seguito ai tragici eventi dell'11 settembre 2001 o di una qualsiasi altra, la quale, per proteggersi, innalza barriere che, al di là di una effimera percezione di sicurezza, la rendono auto-reclusa, e, in definitiva, inadatta alla sopravvivenza. Il ritmo del racconto è lento, inizialmente frammentato. Il regista non fornisce molti dettagli sulla comunità, limitandosi a definirne l'organizzazione. Il controllo è affidato ad un circolo di "anziani" (evidentemente, i fondatori), i quali curano in prima persona l'educazione dei più giovani. E' ben resa la morbosità dell'atmosfera; il senso di oppressione è forte nonostante le molte luci e l'aspetto idilliaco del villaggio. I colpi di scena sono concentrati nella seconda parte del racconto; la tensione è sempre molto elevata. Fanno parte del cast Joaquin Phoenix (il taciturno Lucius), Adrien Brody (Noah), Sigourney Weaver (Alice, madre di Lucius), William Hurt (Edward, carismatico ispiratore della comunità, e poi suo disapprovato "innovatore"). La protagonista Ivy è interpretata da Bryce Dallas Howard. La ragazza è doppiamente vittima delle macchinazioni degli anziani, poichè cieca ed afflitta dalle paure di ciò che non esiste. Ma, grazie alla forza dell'amore, riesce a superare i limiti imposti dal primo handicap, e, incidentalmente, anche il terrore. Benchè le venga svelato che le "creature innominabili" non esistano, ella ne incontra una, sulla sua strada. E' Noah travisato, ma lei non lo sa. Ne è terrorizzata, ma l'amore le dà la determinazione e la prontezza di spirito necessaria ad affrontarlo, sconfiggendolo. M.Night Shyamalan realizza un film di difficile categorizzazione; nelle forme di fiaba nera, ambientata in un non-tempo ed un non-luogo, e di dramma sentimentale, reca una forte critica alle tendenze oscurantiste, ed, in ultima analisi, disgregatrici, generate dalle angosce e dalle paure delle società.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta