Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Metafora ben riuscita, ma film solo a metà
Un manipolo di reietti crea una società agricola i cui confini sono sanciti dal bosco, dimora delle spaventose creature innominate, oltre il quale, in virtù di un patto , non si può andare. Ad uno dei giovani del villaggio (Joaquin Phoenix) però serve urgentemente un medico, e la giovane Ivy ( Bryce Dallas Howard), figlia di uno degli anziani, chiede di arrivare in città oltrepassando il confine.
Shyamalan ragiona politicamente attraverso la metafora del villaggio a se stante, sulla sitazione degli USA all'indomani dell'11/09, che tentano di estromettere il male arginandolo con un altro sentimento, la paura. Il concetto di comunità chiusasi al mondo esterno per tenere lontano il male è solo un illusione, perché il male può venire dall'interno.
Questa dicotomia bene/male è al centro di un film che però stenta a decollare. Troppo lento e con pochi colpi di scena, "The village" è un thiller psicologico non disprezzabile ma neanche esaltante come buona parte della critica vorrebbe che fosse, in cui l'amore è la vera forza morale che sconfigge la paura, un sentimento che rende una giovane ragazza cieca un concentrato di coraggio e disperazione, come dimostra l'ultima inquadratura che chiude il film, e che ha in se tutta la speranza possibile.
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