Regia di Ron Lagomarsino vedi scheda film
Prodotto televisivo piuttosto ben confezionato. Il film vorrebbe mostrare la strada lastricata di ostacoli, delicati equilibri da raggiungere e immancabili compromessi che separa un candidato dalla casa bianca. Ovviamente le semplificazioni e le banalità stanno dietro l'angolo e sono sottolineate da un finale prevedibilissimo per un prodotto televisivo come questo ma il film ha il pregio di fotografare anche alcuni aspetti non certo idilliaci della politica. Tom Selleck deve dibattersi tra politici e industriali corrotti da un lato e qualche collega tutto d'un pezzo dall'altro cercando il delicato equilibrio tra interesse e coscienza. Il titolo del film mutuato da "Tutti gli uomini delle presidente" di Pakula fa riferimento alle donne con cui il nostro novello Clinton dovrà far fronte. Si va naturalmente da numerose ex-fiamme (di tutte le età: dalla più giovane Teri Hatcher alla stagionata Faye Dunaway)a una first-lady di ferro (Travis) passando per stagiste intraprendenti(Linney) ma comunque più utili alla causa di Monica Lewinsky.
Nulla di imprevedibile.
Mah?
nulla di imperdibile.
Fiera e severa: una first lady credibile stile Hillary Clinton. Non molto desiderabile.
Nominata al golden globe. In realtà è poco credibile come ex-amante di Selleck. Nel suo ruolo ormai classico di patetica donna matura (ma questa volta verrebbe da dire anziana) sfoggia un manierismo drammatico che scade quasi nell'autoparodia grottesca. Alcolizzata, infelice e invecchiata vorrebbe essere insieme volitiva ed intensa ma non le basta ironizzare sulle sue plastiche facciali per non essere stucchevole. La sceneggiatura non è tenera nei suoi riguardi, facendola definire da un avversario del marito come una petulante vecchia arpia.
In parte ma non particolarmente brillante.
Credibile; inespressivo ma funzionale al tipo di prodotto.
Televisiva.
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