Regia di Lewis Abernathy vedi scheda film
Per una volta l’adattamento in italiano del titolo riesce a descrivere con efficacia la sostanza di questo filmetto pseudo horror, che dovrebbe essere il seguito diretto del già debole Chi è sepolto in quella casa? Dovrebbe ma, nei fatti, la sceneggiatura non tiene praticamente conto del capostipite, dato che, a parte il protagonista Roger Comb, interpretato dallo stesso attore William Katt, non resta nient’altro: diversa è l’ambientazione e perfino la famiglia, con la moglie sostituita da un’altra attrice, e il figlio che diventa qui una figlia.
Volendo trascurare queste inesattezze, comunque non da poco, la pellicola, ispirata al solito tema della casa infestata, è un continuo susseguirsi di scene e tematiche tipiche del genere, dal sangue che esce dalle tubature, al cimitero indiano posto sotto l’abitazione, ma almeno non ci si prende troppo sul serio, come sottolineano le musichette e anche alcune trovate, quasi parodistiche, su tutte la pizza che si anima, unica scena degna di nota, pur nella sua inutilità.
Tali espedienti stonano all’interno di una trama, superficiale e piatta, che non punta nemmeno troppo sull’effetto ironia, anzi, include molti momenti di dramma e, presentando personaggi inconcludenti e stereotipati, per non aggiungere incomprensibili (il boss deforme che minaccia il cognato della protagonista, tanto per citarne uno), giunge ad un finale confuso.
Dimenticabile.
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