Regia di Franco Rossi vedi scheda film
Veramente brutto, senza attenuanti. Vero è che ho un'idiosincrasia verso la Muti, inferiore soltanto a quella per la Golino e Stefania Sandrelli, ma il mio giudizio prescinde dalla presenza della mediocre attrice romana. Gassman, (altrove) grandissimo attore, gigioneggia per più di un'ora e mezza in un film dalla trama insulsa, che prevede soltanto la volontà di una ragazzina siciliana di sposare il maturo cugino di terzo grado che non ha mai conosciuto. I pur bravi attori (lo stesso Gassman, Celi, Castel) non riescono mai ad essere credibili, meno che mai proprio il colombiano Lou Castel nella parte del mafioso siciliano. Quanto all'ormai trita moraletta dell'italiano all'estero, ci avevano già detto tutto certi personaggi di Sordi e Manfredi (il suo personaggio ossigenato di "Pane e cioccolata" è centomila volte più credibile di questo Mantuso/Wilson), ma perfino il Villaggio dell'"Italian superman" (episodio di "Quelle strane occasioni"), pur nei limiti di un episodio prettamente farsesco aveva saputo fare di più e di meglio. Quanto poi infine alla pubblicità per niente occulta di una nota marca di sigarette che comincia con la M, gli espedienti per far vedere i pacchetti son quanto meno infami.
Inverosimile quanto insulsa. Come direbbe la grande Helena, "Froda".
Come avrebbe detto Helena, io l'avrei fatta trombare: il succo di pomodoro va bene, ma quello di fava è meglio.
In sostanza, come potrebbe dire Helena (ormai mia musa ispiratrice a tutti gli effetti), qui Froda parecchio.
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