Regia di Peter Del Monte vedi scheda film
Forse è la relazione – tacita, saggia, seducente – con il suocero a farle vivere quella seconda vita, la vita – apparentemente felice – che le riporta un marito, le regala un figlio e un’esistenza comune, che il destino le ha negato. Sarebbe bello – puramente ideale – pensare che la donna viva entrambe le vite: la vedova triste anche dopo sei anni dalla disgrazia, e la moglie annoiata.
L’amante fotografo è il ponte fra queste due realtà. Il senso di colpa la riconduce a casa, alla famiglia solo ipoteticamente perfetta. Ucciderà per ristabilire l’equilibrio al suo benessere, eliminando l’amante della sua controfigura, elemento disturbante. Ma la realtà è altra. Anche a distanza, l’ombra del suocero le infonde conforto, illusione, felicità. Una parabola della vita?
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