Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Valentino Orsini vedi scheda film
E' un lavoro crudo e realista, prerogativa del cinema dei fratelli Taviani, basato su una proposta di legge, ma che non per questo si fossilizza su cavilli, aspetti burocratici o rilevanze politiche della questione. Semplicemente vengono messi in scena i sei articoli con altrettanti episodi di fantasia che consentono di approfondire la materia trattata e forniscono inoltre un tristissimo quadro della situazione italiana: un'intera nazione sottomessa ad ogni tipo di dovere e a cui non si garantisce alcun diritto nei confronti di uno staterello fittizio che si chiama Vaticano. L'assurdità di questa tirannide silenziosa è talmente sesquipedale che, nonostante gli argomenti del film siano decisamente sorpassati nel 2009 di chi scrive, rimane tuttora vivissima e forte più che mai.
In sei episodi (o meglio 'articoli') viene illustrata la casistica contenuta in una proposta di legge di quell'anno che mirava a concedere l'annullamento del matrimonio in casi di evidente inconsistenza dello stesso: se un coniuge è condannato alla galera per un lungo periodo, se abbandona il tetto per 15 anni, se ottiene l'annullamento o il divorzio in un'altra nazione, etc.
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