Regia di Vance Lewis (Luigi Vanzi) vedi scheda film
Far west. Alcuni banditi tentano di passare la frontiera con il Messico con una carrozza fatta d'oro. Sulle loro tracce si mette lo Straniero, capace di tutto pur di impossessarsi di quel bizzarro tesoro. Ma non tutto va come da lui previsto.
Della manciata di titoli diretti da Luigi Vanzi, tutti compresi in un decennio a partire dai primi anni Sessanta, solamente tre ebbero qualche risalto: si tratta della trilogia dello Straniero, spaghetti western incentrati su un personaggio che prende il nome da quello ben più celebre contenuto nei coevi lavori di Sergio Leone. Questo è il secondo episodio, uscito a distanza di qualche mese da Un dollaro tra i denti; a chiudere la mini-saga sarà, sempre di lì a poco, Lo straniero di silenzio. In tutti e tre i casi il protagonista è l'americano Tony Anthony, anch'egli sostanzialmente conosciuto (quel poco) appunto per aver interpretato lo Straniero. Al di là di tutto ciò, Un uomo, un cavallo, una pistola è davvero poca cosa; la sceneggiatura firmata da Giuseppe Mangione ripete i soliti quattro luoghi comuni del genere, mentre la caratterizzazione del protagonista è abbastanza limitata, per non parlare delle doti dell'interprete, sicuramente non eccelse. Daniele Vargas, Raf Baldassarre, Dan Vadis, Marina Berti, Ettore Manni e Giuseppe Addobbati sono gli altri nomi principali sul cartellone; la colonna sonora di Stelvio Cipriani non è da buttare via. Colpisce la triplice targa in coproduzione: Italia, Usa e Germania (Ovest); eppure il prodotto è realmente striminzito, scopiazzato da altri cento simili, e le riprese sembrano effettuate nelle solite campagne laziali. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta