Regia di Kim Young-jun vedi scheda film
Ho visto questo "Bichunmoo",
un "Wuxiapian" diretto da Kim Young-jun
nel 2000 e devo dire che conferma che
al giorno d'oggi il cinema Coreano
è la "Hollywood d'Oriente" anche
grazie agli insegnamenti del maestro
Tsui Hark.
Comunque la storia è tratta da un popolare fumetto
di Kim Hye-rin,che si svolge nel 57° avanti Cristo
durante la dinastia Yuan e racconta che
mentre il Paese si trova sotto il dominio mongolo,
gli adolescenti Jinha e Sullie crescendo
vivono una tormentata storia d'amore.
Dopo la scomparsa della madre,Sullie è costretta
a seguire il padre illegittimo che è
il cattivissimo condottiero mongolo Taruga.
Nei piani di quest'ultimo però la ragazza è obbligata
a sposare un grande signore della guerra cinese
col quale Taruga vuole allearsi,ma lei non l'ho
può sopportare.
Ma quando Jinha viene a sapere,per varie
circostanze,che Taruga è l'assassino
del massacro di tutta la sua famiglia,
il desiderio di vendetta lo spinge
a diventare maestro del Bichun,una arte
di combattimento cinese molto diversa dalle altre
e diventare uno spietato assassino a capo di un
gruppo di guerrieri.
Ma alla fine lo scopo di tutti è di impossessarsi
del libro dov'è descritta l'arte del Bichun.
Questo Film è tutto incentrato sulla
velocità,infatti le riprese,il montaggio
e i combattimenti sono molto veloci
ed è come assistere a un prodotto
che va a mille all'ora.
La differenza tra "Hero" e questo,
e che il primo è molto più poetico
invece questo è più fracassone e con
una sceneggiatura anche farraginosa
ma le coreografie di Yuen Tak
(lo stesso di "Hero")e la storia
riescono a coinvolgerti molto
fino a tifare i due protagonisti.
In conclusione un buon "Wuxiapian"
fantastico e storico in costume
che fa il verso ai prodotti hongkonghesi degli anni'90
con stoffe svolazzanti,combattimenti aerei,
effetti speciali da sballo e note di flauto
che si muovono all'interno della storia
miscelato con il melò e con dei colpi di scena
rinunciando all'"happy end" creando
un epilogo tragico.
Il mio voto: 7,5.
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