Regia di Randa Haines vedi scheda film
Opera prima della regista Randa Haines, tratta da una pièce teatrale di Mark Medoff vincitrice di un "Tony Award", "Figli di un dio minore" racconta la love-story fra un volenteroso insegnante per sordomuti e una ragazza sorda che lavora come inserviente nell'istituto e all'inizio ha paura di abbandonarsi al sentimento, in quanto in precedenza era stata usata come puro "strumento di piacere" da altri ragazzi che non l'amavano. Il film riscosse un buon successo all'epoca e beneficiò della vera storia d'amore fra William Hurt e l'esordiente Marlee Matlin, premiata con l'Oscar per questo ruolo. Il film è girato con una sensibilità femminile che non manca di produrre esiti interessanti, però rimane un pò troppo vincolato alla storia d'amore, senza approfondire del tutto il discorso relativo alla condizione dei ragazzi sordomuti, che resta un pò sullo sfondo come una cornice. La Matlin recita praticamente per tutto il film utilizzando soltanto il linguaggio dei segni ed è davvero molto espressiva, ma trovo piuttosto arbitraria la scelta di far "tradurre" il suo linguaggio dal personaggio di Hurt, che ripete le frasi praticamente a se stesso: la scelta dei sottotitoli, in questo caso, poteva essere più efficace. Comunque, gli attori nel complesso meritano un plauso sincero per l'impegno nel caratterizzare i rispettivi personaggi, dal "sensibile" Hurt alla sofferta Matlin a Piper Laurie, molto incisiva nel ruolo della madre pur comparendo in poche scene. Nel complesso, un film sentimentale girato con garbo, con spunti di riflessione non banali e un finale davvero toccante, ma la regia è un pò troppo di "ordinaria amministrazione" per farlo passare negli annali di Hollywood.
voto 7/10
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