Regia di Miguel Hermoso vedi scheda film
Premiato in numerosi festival internazionali (Moscow International Film Festival, Valladolid, Montpellier) l'ultimo lavoro di Manfredi (La fine di un mistero) va assolutamente visto per capire come il cinema italiano non abbia saputo sfruttare a dovere questo grande attore. Un'interpretazione perfetta, senza una sbavatura, un accenno di troppo, un gesto o una espressione in più. Una vera e propria lezione di recitazione che andrebbe studiata nelle varie accademie e che i nostri produttori e registi vari dovrebbero tener presente per mangiarsi le mani.
Il film ha una storia accattivante ma non sfruttata appieno: manchevole il regista con la sua conduzione un po' troppo televisiva, manchevole il co-protagonista Alfredo Landa che non sembra all'altezza del ruolo (si aggiunga che c'è troppa musica e, stranamente, tanto somigliante a La Piovra). Quello che il film poteva essere si intuisce nella prima parte, visivamente molto bella, col suo ritmo incalzante e con un montaggio da lodare senza riserve. Poi però tutto scema e perde interesse (anche per la presenza di varie ripetizioni), salvo poi riscattarsi nelle scene finali. Peccato, un'occasione mancata.
Ripeto, il film è comunque da vedere: rendiamo omaggio nel modo migliore a un interprete di cui ogni amante del cinema sentirà sempre la mancanza.
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