Regia di Joel Coen vedi scheda film
Un marito geloso ingaggia un investigatore per far fuori la moglie e l’amante, e da quel momento la storia si complica tremendamente. In assoluto, il primo film dei Coen può essere considerato buono; invece, messo a confronto con le loro opere successive (in particolare con un termine di paragone omologo come L’uomo che non c’era), è soltanto discreto: la rivisitazione del noir classico risulta ancora scolastica e ci sono troppi tempi morti. Tuttavia è già ben visibile una notevole maturità nella (de)costruzione della vicenda: i quattro personaggi principali agiscono all’insaputa non solo degli altri ma anche dello stesso spettatore (fondamentale, in tal senso, l’ellissi con il detective nella stanza da letto dei due amanti), e così facendo si ritrovano immersi in un gioco di equivoci sospesi fra il tragico e il grottesco, fino al finale più beffardo che si possa immaginare. Non è una vera e propria parodia, ma piuttosto una saturazione degli elementi tipici del genere, che vengono portati all’eccesso fino a svuotarsi di senso. È quello che si chiama un esordio promettente.
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