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Blood Simple. Sangue facile

Regia di Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su Blood Simple. Sangue facile

di Peppe Comune
8 stelle

Julian Marty (Dan Hedaya) scopre che la moglie Abby (Frances McDormand) lo tradisce con Ray (John Getz), uno dei dipendenti del suo locale. Non potendo sopportare questa situazione assolda Loren Vissen (M.Emmet Walsh) per farli uccidere. Ma questi capisce che per lui può essere più conveniente far credere a Marty di aver adempiuto al suo dovere e, dopo aver riscosso la somma pattuita per la sua azione criminosa, ucciderlo e far passare come colpevole la moglie fedifraga.

 

 

In questo favoloso noir d'esordio dei fratelli Coen, il senso del tragico e una macabra ironia si intrecciano in un percorso narrativo costellato di equivoci e doppiogiochismi, dove è il caso a scompaginare continuamente i piani di mascalzoni improvvisati, a muovere i fili di vite sull'orlo del baratro esistenziale. "Blood Simple" è un congegno di morte che una volta innescato non risparmia proprio nessuno, che tinge di rosso sangue ogni cosa che vi si avvicina, che fa emergere la miseria, il cinismo, la cattiveria di tutti i suoi protagonisti. Ognuno crede di essere partecipe del proprio destino, ognuno crede di poter determinare autonomamente il corso dei propri malsani progetti. E, invece, c'è sempre qualcosa che non si è tenuto in debito conto, qualcosa che si doveva fare e che non si è fatto, un oggetto che si è lasciati dove non si doveva lasciare e che beffardamente arriva a rimettere in discussione quanto già fatto, anche un piano che si riteneva perfettamente congegnato. Per ogni azione che si compie si lascia sempre un segno più o meno evidente e questo semplice assunto rende impossibile il piano perfetto, quello che non lascia tracce compromettenti. Per i fratelli del Minneapolis l'indeterminatezza dell'agire umano sta alla base di un male che è sorprendentemente semplice nella sua evidenza sistemica, un male gratuito e banale posto in essere da uomini mediocri sommersi dalla loro vacuità esistenziale, uomini che si mettono a fare giochi più grandi di loro, che sfidano continuamente la sorte. Già si è accennato al fatto che "Blood Simple" ha rappresentato l'esordio alla regia dei fratelli Coen, un esordio di gran classe direi, con un film in cui già si evidenzia con chiarezza, tanto la cifra stilistica che caratterizzerà tutto il loro cinema, quanto l'originalità di un linguaggio cinematografico, a mio modesto avviso, tra i più belli e innovativi degli ultimi decenni. Ciò che mi ha da subito reso molto sensibile al cinema dei Coen è stata la loro capacità di innestare un discorso sui massimi sistemi all'interno di un quadro d'assieme ammantato di beffarda ironia, di far riflettere attraverso la pregnanza speculativa della loro poetica nel mentre si sorride per come i progetti malsani di piccoli uomini vengono spazzati via dagli imprescrutabili disegni del caso.

 

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