Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Può il cinema popolare, ben rappresentato dai melodrammi di Matarazzo, raggiungere il livello della vera Arte? Il dibattito è aperto da molto tempo, e se al momento della loro uscita questi film furono decisamente maltrattati dalla critica, alcuni decenni più tardi furono ripresi con maggiore interesse. "I figli di nessuno" è uno dei film più rappresentativi della poetica del regista, ed è anche uno dei migliori nella serie interpretata da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. La trama è molto fitta di avvenimenti e ricalca quelle dei romanzi d'appendice, con le inevitabili semplificazioni psicologiche ed alcune inverosimiglianze narrative; l'esecuzione è curata, con una Natura sempre presente all'interno del dramma, attori diretti con robusto mestiere (ottima la partecipazione della francese Francoise Rosay nel ruolo della Contessa), alcune sequenze di forte impatto come l'incontro fortuito fra il piccolo Bruno e la suora che lui non sa essere sua madre (e viceversa) e tutta la parte della tragedia nelle cave di marmo che porta al finale che più strappalacrime non potrebbe essere. Tornando al quesito iniziale, io credo che Matarazzo fosse un genuino artista popolare, che i suoi film migliori come "I figli di nessuno" restino nell'immaginario collettivo del pubblico nostrano, che sono sempre piacevoli da rivedere ma, a costo di risultare un po' snob, non sono opere che possono rientrare in una ideale cineteca di capolavori.
Voto 7/10
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