Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Bastano pochi minuti allo spettatore più avvezzo per capire come le visionarie e surreali immagini di “Se mi lasci ti cancello” non potevano che fuoriuscire dalla mente folle e a suo modo geniale di Charlie Kaufman, lo sceneggiatore dell’incredibile “Essere John Malkovich” e del premiato (ma molto meno efficace) “Il ladro di orchidee”. Se acio si aggiunge il tocco naif del regista Gondry, il quadro e' completo. A dispetto del suo fuorviante titolo non è quindi la consueta sciapita commediola sentimentale ma un film figlio in tutto e per tutto del suo sceneggiatore, più ancora che del suo regista, ennesimo strampalato viaggio nella mente dei suoi bizzarri protagonisti, una sorta di dramma triste e malinconico dove è bandito tutto ciò che è convenzionale. La curiosa ed originale trama vede i due protagonisti Clementine (una Kate Winslet molto in parte) e Joel (un convincente Jim Carrey) essere una sui generis coppia apparentemente felice. Almeno sino a quando Joel scoprirà che improvvisamente Clementine ha deciso di “cancellarlo” letteralmente dalla sua memoria, affidandosi ad una fantasiosa società specializzata in tali inverosimili trattamenti. Ferito, disperato, deciderà di fare lo stesso passo, salvo però ricredersi ad esperimento iniziato. È facile immaginare che molti spettatori che magari si aspettavano di assistere ad uno spettacolo divertente con al centro l’istrionico Carrey rimarranno quanto meno spiazzati davanti ad un soggetto tanto stravagante. Coloro che riusciranno invece a stare al gioco, apprezzeranno questa intelligente storia così fuori dagli schemi. Non so però quanti si affezioneranno sinceramente a tutti i suoi personaggi, e ciò malgrado anche nei ruoli secondari figurino attori più o meno emergenti, come la seducente Kirsten Dunst, il camaleontico (e irriconoscibile rispetto a Collateral) Mark Ruffalo ed Elijah Wood, qui inespressivo quanto nel Signore degli Anelli. Insomma, un film sicuramente insolito che diventera' di culto per molti ma dal ritmo francamente troppo lento e la cui storia alla lunga (come già nel “Il ladro di orchidee”) finisce un po’ per ripetersi, anche per la sua eccessiva durata. Fenomenali i due protagonisti. Voto 7,5
Ancora una volta "l'anello debole" del film.
Da tenere d'occhio, si vede che ha talento.
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