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Se mi lasci ti cancello

Regia di Michel Gondry vedi scheda film

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La recensione su Se mi lasci ti cancello

di steno79
8 stelle

"Eternal sunshine of the spotless mind" è un titolo estremamente poetico, difficile da tradurre in italiano se non con una resa letterale che forse era inadeguata, ma non meritava sicuramente la banalità di "Se mi lasci ti cancello". Venendo al film, ho dovuto rivederlo a distanza di tempo, perché la prima volta non l'avevo proprio capito. Opera seconda di Michel Gondry, sceneggiata dal virtuoso Charlie Kaufman che ha vinto pure un Oscar per lo script, è un ambizioso tentativo di costruire una fiction vagamente fantascientifica sul tema della rimozione forzata del dolore e dell'infelicita'. La conclusione a cui arrivano il regista e lo sceneggiatore, però, è che questa rimozione è più che altro nociva, è una manipolazione delle emozioni che altera la vera natura umana, che non può prescindere dalla memoria e deve abbracciare anche la tristezza, secondo una celebre frase di Madre Teresa di Calcutta. Il film ha suscitato reazioni contrastanti, anche se parecchi critici americani lo hanno inserito fra i migliori film del decennio 2000/09. A mio parere ha il merito di proporre una tematica provocatoria spaziando su registri diversi che vanno dal dramma alla commedia al romantico, mantenendo una buona omogeneità stilistica, pur con qualche sbandamento nella parte centrale, soprattutto nelle scene in cui il personaggio di Carrey regredisce all'infanzia. Si potrebbe sintetizzare dicendo che è una pellicola di un'acrobazia un po' troppo alta, di un'originalita' piuttosto rischiosa, che conquista e si fa apprezzare, ma forse non è interamente risolta. Gli attori hanno una parte notevole nella riuscita complessiva, con un Jim Carrey che conferma la sua bravura in ruoli seri (e il ruolo di Joel lo obbliga ad una recitazione fortemente interiorizzata che sembra l'esatto contrario dei suoi ruoli comici), una Kate Winslet che conferma l'ampiezza del suo talento nel ruolo della fragile e sbandata Clementine dai capelli dalle tinte vistose, una Kirsten Dunst sensibile nel ruolo dell'operatrice Mary Svevo (capita la strizzata d'occhio allo scrittore italiano?) È un film che obbliga alla riflessione, con una visione piuttosto pessimista del rapporto di coppia, ma direi comunque una visione intelligente, e non è il caso di farsi spaventare per qualche bizzarria del copione. 

Voto 8/10

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