Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Love story indie, romantica e incasinata come devono essere le grandi storie d'amore. Il piglio alternativo accompagna i personaggi sfasati e sognanti fra paranoie e incomprensioni lasciando che le loro azioni, nel migliore degli schemi causa-effetto, creino la scintilla del plot. Dunque la premiata sceneggiatura incrocia e confonde le storie per sondare la voglia dello spettatore nel credere nell'amore, romanticamente, arrendevolmente. Ci si arrabbia, ci si commuove insieme agli amanti tifando per un lieto fine per poi accorgersi che Eternal Sunshine of the Spotless Mind è un affresco d'incomunicabilità e tristezze che supera la dimensione della coppia per abbracciare un concetto più ampio delle capacità umane di relazionarsi con gli altri. Così si arriva a cancellare i ricordi, un reset angosciante, un simbolo atroce delle peggiori insicurezze dell'uomo moderno. Meritevole dello status di cult associato a questo titolo è sicuramente la grande prova del cast dai protagonisti ai comprimari (i meravigliosi dentini sporgenti di Kirsten Dunst!).
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