Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Non so bene se sia stato per via dell’indecente (non sempre però) tinta dei capelli di K.Winslet o per via della geniale trovata di sdraiarsi su una lastra di ghiaccio per fantasticare con le costellazioni (al solo pensiero mi vengono i brividi, brrr), o semplicemente per il fatto che sia l’intera, bizzarra storia d’amore a non scaldare affatto un film (per me) freddo come un ghiacciolo (anzi, quasi quasi annoia pure), ma questo film non mi ha proprio preso, o meglio: ha preso la mente, ma non il cuore (movieman).
Per di più l’idea della manipolazione della mente (per quanto, qui, gestita abbastanza bene) è già stata proposta in più declinazioni (da Atto di forza a Vanilla Sky per esempio), ergo non costituisce quel plusvalore che rende di per sè meritevole la visione del film.
Piuttosto di una certa importanza è il finale (ciò che vale la mia 3° stella).
Circolava un aforisma sulla beata smemoratezza di nietzschiana memoria fra il personale della Lacuna Inc. eppure, quando si è trattato di sperimentare sulla propria pelle gli effetti della medesima, la spiacevole sensazione provata ha suscitato ben altre reazioni. Senza memoria si è inesorabilmente condannati a commettere gli stessi errori (Mary/ K.Dunst docet). E questo è un rischio che - col senno di poi - nessuno mai è (solitamente) disposto ad assumere… o no?
Perché l’Amore è una variabile davvero testarda a volte…
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