Regia di Fatih Akin vedi scheda film
Questo è con ogni probabilità il film più famoso (e riuscito?) di Fatih Akin, non a caso premiato a Berlino nel 2004. "La Sposa Turca" è un melò molto crudo, che vive, sostanzialmente, due vite, un po' come i due ottimi protagonisti. E' un'opera cinematografica che va in empatia con i due attori e su di loro plasma i suoi ritmi, non viceversa. Ha una prima ora quasi fastidiosa, sopra le righe e che se viene sopportata, porta, invece, a un "secondo tempo" splendido, intenso, doloroso in maniera diversa, che risolleva completamente il film. Due vite al limite, che paiono uscire dal nuovo cinema britannico degli anni 80 e 90, specialmente del Mike Leigh di "Naked", (comunque inavvicinabile), dedite all'autodistruzione, in un rapporto quasi sadomasochistico, bagnato di punk e di birra, fino a quando un avvenimento le cambierà per sempre. Ecco quindi che il flusso cinematografico rallenta, si fa malinconico, di una disperazione altra, struggente e sensuale, dove della possibilità di una nuova vita rimane solo il cielo di Istanbul e il Bosforo segnato dalle scie delle imbarcazioni. Come già scritto, un riscatto, anche registico, totale, che risolleva il film. Un lavoro sicuramente bello, febbricitante e intenso, con due attori in forma splendida, che rimane addosso come un dolore sordo o una dolce tristezza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta