Regia di Anne Fontaine vedi scheda film
sesso molto detto e assai poco " fatto" in questo discreto film francese(il buono del voto va ai tre splendidi interpreti, che al dilà della loro bravura in questo singolo film valgono la visione di mille altre cose). la premessa mi serve per dire ora gli aspetti un pò meno interessanti: il soggetto di partenza è perfino troppo abusato ultimamente, ma non è questo il problema....il fatto è che poi il film prende una piega interessante, ma a mio avviso ,la regista( e si vede che dietro c'è una donna, e lo dico anche con misoginia, mica mi vergogno, per me saranno tre le donne registe sul serio capaci)non cerca quello che vorremmo, cioè questo rapporto a tre che va da qualche parte, invece slva un pò capra e cavoli, senza pungere nè sul serio dire qualcosa di nuovo nè creare qualcosa di nuovo.....ma ancora è altro il quesito.....a parte le strombazzate del trailer e dellla locandina, che promette mari e monti( una scena stiracchiata, una specie di orgia)e poi va poco a fondo, forse il vero fallo del film è il non concentrarsi a fondo su qualcosa in particolare: nè ossessivo, nè metafisico, nè veramente psicologico. perchèp vederlo allora? esulando dagli interpreti, c'è però una riflessione interesante sulla finzione, sul ruolo del mentire, della menzogna ,su cui si basa chiaramente il mondo, eche fa scoprire molto più della cosiddetta verità, che non esiste dato che tutti, chi più chi meno, mentono. poi la scoperta di un amore che non si può dire, ma che è palpabiole sin dalla prima scena tra emmanuelle e fanny( bravssime sì, mentre depardieu è un pò in traferta, tanto gli bastano due occhiate per fare un personaggio)e che la regista, questa veramente non gliela perdono relega tutta nella nostra fantasia. il che mi spiace, poichè forse serviva sul serio quel sesso, mentre l'altro,quelo su cui forse non c'era motivo d'andare, più scontato,avrebbe meritato meno spazio,a cnhe se in realtà neppure esso ha poi questa grande parte nell'economia drammaturgica del film. restano le due splendie sopracitate creature femminee, e qualchge rimpianto.
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